giovedì 18 aprile 2013

La riscrittura oltrepassante. ERNESTO DE MARTINO E LE DIALETTICHE DEL «RITORNO». CINQUE STUDI di Placido Cherch (Kurumuny Edizioni)




Potente polo di attrazione intellettuale, l’opera di Ernesto De Martino, dopo la «riscoperta» provocata dalla comparsa de La fine del mondo, non ha più cessato di dominare la scena ermeneutica e di esigere cospicui investimenti di energia da parte dei suoi interpreti. Nel terreno della critica antropologica, il settore della «demartinologia» è ormai uno dei più estesi e non si contano più i contributi destinati ad accrescerlo. L’autore del presente volume ne è una prova:  dopo i quattro libri demartiniani fatti uscire tra la fine degli anni Ottanta e l’anno scorso, egli ci presenta ora questi Cinque studi, anch’essi demartiniani e anch’essi ostinatamente interessati a indagare oltre l’immediato apparire.

Il tema è stavolta quello del «ritorno» al Mondo magico realizzato a poco a poco dalle opere della fine, in una sorta di riappropriazione-rilancio degli allargamenti storicistici sacrificati allora. La sostanziale riscrittura delle tesi messe in crisi dai «maestri» e demolite dall’«autocritica» viene letta ancora una volta come un gesto di necessaria fedeltà alle antiche convinzioni, ma anche come la più compiuta e oltrepassante rifondazione della loro modernità. Confermando la natura quasi inesauribile della miniera-De Martino, i cinque scritti proposti qui continuano a scavare nelle sue viscere e a inseguire filoni perduti o tracce rimaste inosservate. Ne risultano approdi imprevisti e rovesciamenti di prospettiva che riescono a restituire a De Martino qualche tratto importante tra quelli lasciati in ombra dalla vulgata.

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