venerdì 31 agosto 2012

CASTILLE PARIS



“Il Castille Paris, dove lo charme francese e lo stile italiano dell'ospitalità si fondono perfettamente,  ha completato la totale ristrutturazione che ha interessato  il bar, il ristorante, la lobby, la corte interna e tutte le camere e anche grazie all'ottimo servizio  ha ottenuto recentemente la quinta stella.
Vicino alle vie della celebre "Haute Couture", il nostro hotel 5 stelle lusso, nel cuore più antico e nobile di Parigi del primo arrondissement, offre un'ospitalità d'eccezione con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Le atmosfere del Castille Paris sono ricercate, ricche di charme e ispirate spesso a Parigi. L'hotel, in una dimora aristocratica del 1700, mescola sapientemente stile neoclassico, tocchi decorativi e dettagli contemporanei. Cucina eccelsa e rinomata al Ristorante L'Assaggio, con uno splendido patio con fontana dove un trompe l'oeil amplia gli orizzonti. Una sala fitness è a disposizione degli ospiti. Due le sale riunioni, raffinate e perfette per eventi di prestigio.”


giovedì 30 agosto 2012

Sm-ArtLab

Lo Sm-ArtLab è il "curioso entusiasmo" e la "puntigliosa volontà" di Valentina D'Andrea, l'ideatrice, e Carla Pinto, la curatrice artistica, che, tre anni fa, hanno dato vita a questo progetto che promuove e valorizza le autoproduzioni territoriali legate all' artigianato, moda, fotografia, illustrazione, grafica, teatro, design, food, attraverso un laboratorio nomade che raccoglie e muove le eccellenze creative e le restituisce creando sistema...
Si mettono in movimento le idee, si spettinano le situazioni e poi, quando la carovana di creativi è nuovamente pronta a fare rotta verso nuove destinazioni, si levano le tende... e si ricomincia tutto daccapo!
"Fare cultura" è uno dei concetti chiave dello Sm-ArtLab attraverso la formula della mostra evento avvalendosi dell'attiva collaborazione di critici, studi grafici, uffici stampa, curatori, gallerie e negozi, per diventare un punto di incontro tra linguaggi e luoghi diversi, dove si possono creare e sperimentare nuove idee e modalità d'avanguardia...

In qualità di Sm-ArtLab, Valentina D'Andrea e Carla Pinto hanno già all'attivo numerose iniziative:
Cappotto d'artista, progetto itinerante, realizzato in collaborazione con l'associazione Esaltamente (Dicembre 2009); El mundo de las pequenas cosas cotidanas, collettiva di ventidue creativi ospitata presso Red03 Art Gallery di Barcellona (Maggio 2010); il Tour estivo 2010 di Sm-ArtLab, conclusosi in autunno con una tappa nel cuore della città barocca; Piccole cose a Tavola, collettiva di tredici artisti tenutasi nella sede della Regione Puglia a Bruxelles (Marzo 2011); il Tour estivo 2011 di Sm-ArtLab (Luglio/Agosto)una serie di happening colorati e leggeri, in riva al mare o nel verde delle masserie, nati con l'intento di far conoscere il meglio della creatività made in Puglia, Creativity Market, evento itinerante ospitato presso teatri e showroom a Bari e Lecce (Dicembre 2011); Il Mondo della Puglia Creativa, mostra fotografica, 15 ritratti di artisti tra fotografia e scrittura ospitati nel Parlamento Europeo a Bruxelles (maggio 2012)

VALENTINA D'ANDREA
Illustratrice, scenografa e designer Valentina D'Andrea si occupa dei concepts relativi agli eventi di Sm-ArtLab, individuandoli in tutte quelle piccole emozioni che abitano la vita quotidiana.
Artista affascinata dalla contaminazione, Valentina conduce un'appassionata ricerca dell'interazione con le cose, i luoghi e le persone, convogliando i "dialoghi" che da questa sperimentazione hanno origine nella creazione dei suoi oggetti: foto, abiti, parole e disegni (in vendita nei bookshop dei maggiori musei museitaliani, tra cui Palazzo delle esposizioni, MACRO, Palazzo Barberini).
Come creativa collabora con diverse aziende, tra cui: Fiorucci, High-tech, Disegni spa, Prochownick, Fashion art design galerie di Monaco di Baviera, Mono Edition di Tokio, Susanna Jabzi di Beirut, And A design art-fashion di Tokio, Arsenes et le pipelettes di Parigi.

CARLA PINTO
Architetto, promotrice di iniziative culturali e organizzatrice di eventi d'Arte Contemporanea sia in Italia che all'Estero, Carla Pinto è la curatrice di Sm-ArtLab di cui segue (insieme a Valentina D'Andrea)anche la direzione artistica, selezionando gli artisti che di volta in volta vengono coinvolti nel progetto.
Grazie ad una spiccata capacità di coordinamento e all'attenzione che riserva al dettaglio, Carla riesce a combinare in maniera sapiente artisti, tecniche e linguaggi differenti che, pur convivendo in spazi non convenzionali, partecipano a creare quei "contenitori" armoniosi così come solo gli eventi di Sm-ArtLab sanno essere.
Amante a tutto tondo dell'Arte, negli anni Carla ha seguito progetti legati al Teatro, al Design e all'Editoria attraverso la pubblicazione di riviste di settore legate alla promozione e fruizione del patrimonio storico-artistico.

Sm-Art Lab è un progetto di

Valentina D'Andrea

(+39).3382582527
a cura di

Carla Pinto

(+39).3282716450
Ufficio stampa

Federica Sgrazzutti

Visual, comunicazione e web

Big Sur, immagini e visioni

responsabile accounting

Giuliana Mazzotta

martedì 28 agosto 2012

MARCHESI DI BAROLO


“Le "Cantine dei Marchesi di Barolo" hanno sede a Barolo, nell'edificio prospiciente il Castello dei Marchesi Falletti. Apparteneva anch'esso ai Marchesi Falletti e divenne, all'estinguersi di questa prestigiosa dinastia, l'Agenzia della Tenuta Opera Pia Barolo.

La Marchesa Giulia Vittorina Colbert di Maulévrier - La Marchesa Giulia Vittorina Colbert di Maulévrier, pronipote del Ministro delle Finanze del Re Sole, nacque, infatti, nel castello di Maulévrier, in Vandea, il 26 giugno 1786 e, nel 1806, sposò a Parigi il Marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo. Stabilitasi a Torino, a Palazzo Barolo, insieme al marito si prodigò incessantemente nella realizzazione di importanti opere volte ad aiutare i più bisognosi. Nel suo libro “Il Paese del Barolo”, il Canonico Domenico Massè, scriveva a chiare lettere che: “… a creare quel tipo di vino che va ora sotto il titolo di Barolo furono i Marchesi Falletti al principio dell'ottocento, i quali lo producevano con ogni cura nelle loro estesissime tenute di Barolo… chi, dopo i Marchesi Falletti molto contribuì a dare fama al Barolo… fu il Conte Camillo di Cavour, il quale chiamò il Conte Odart nel suo Castello di Grinzane a fabbricare quel famosissimo Barolo che egli faceva servire ai suoi pranzi diplomatici, ove formava la delizia e l'ammirazione dei buongustai”.
Il Commendator Emilio Pietro Abbona - Nel 1864 insieme alla Marchesa Giulia Colbert di Maulèvrier si estinse la stirpe dei Falletti di Barolo, ma a perpetuarne il ricordo rimase l'Opera Pia Barolo. In quegli anni nasceva Pietro Abbona che intorno al 1895 iniziò la sua attività nelle cantine paterne di Barolo. Operando con tenacia ed abilità riuscì ad acquistare l'Agenzia della Tenuta Opera Pia Barolo, i vigneti ed il Castello della Volta. Così Massimo Martinelli lo descrive nel libro ‘Il Barolo come lo sento io': “Fra i personaggi legati al nome del Barolo alcuni possono essere definiti storici, veri e propri pionieri....Il primo posto va al commendator Pietro Abbona, vero e proprio patriarca del Barolo... che fece conoscere, alfiere indiscusso, il vino della sua terra in tutto il mondo. Vero è che la sua era la cantina dove il Barolo mosse i primi passi storici. Le sue botti (e sono in parte le stesse che si possono ancora ammirare nelle cantine in Barolo) erano, infatti, patrimonio della Marchesa Falletti. Il commendator Abbona ereditò tradizione, amore alle vigne, alla cantina, al vino ed ha portato la sua etichetta dove figuravano i castelli di Barolo e di Serralunga ovunque sulle mense più lontane. Ed è con piacere che gli si riconosce questo grande merito”.


lunedì 27 agosto 2012

Poggio Mandorlo


“Poggio Mandorlo è il frutto di un’amicizia pluriennale. Cinque amici, Roberto, Felice, Giuseppe, Fabio ed Aldemaro, di provenienza diversa ma accomunati dalla voglia di provare e sperimentare le potenzialità di in un territorio che hanno sempre vissuto ed amato, hanno deciso nel 2001 di realizzare il loro sogno e di produrre i loro vini sotto la guida esperta dell’enologo  Roberto Cipresso. L’azienda agricola Poggio Mandorlo sorge ai piedi del vulcano spento Amiata (1738 mt s.l.m.), nel comune di Seggiano nella zona della DOC Montecucco. Questo angolo di  Toscana dalla suggestiva bellezza paesaggistica si trova proprio al crocevia tra la Val d’Orcia, siamo a 12 km da Montalcino e 5 km dalla famosa Abbazia di Sant’Antimo, e gli avamposti collinari della maremma, a 10 Km da Arcidosso e 60 Km da Grosseto.
La tenuta si estende su una superficie di 34 ettari di cui 12 ettari coltivati con vitigni Sangiovese, Merlot e Cabernet Franc, e circa 1 ettaro di uliveto della cultivar locale Olivastra Seggianese Dop.
I suoli si contraddistinguono per requisiti di ricchezza e complessità molto utili ai fini della personalità e della espressività del vino, e vedono prevalenza di marne argilloso\calcaree nelle zone inferiori, per arrivare alla predominanza del tufo o del galestro negli appezzamenti più elevati, con scheletro generalmente abbondante che include anche quarzo e pietra focaia. L’altitudine elevata, intorno ai 400 metri s.l.m., la presenza della montagna alle spalle dei vigneti, e la cornice di vegetazione boschiva, permettono alle piante coltivate di usufruire di una particolare freschezza, che viene trasmessa al vino, e deve essere preservata fino alla messa in bottiglia. Una buona ventilazione si rende infatti disponibile durante tutto l’arco dell’anno, mentre le escursioni termiche favoriscono le corrette dinamiche di maturazione delle uve. Le vigne sono state impiantate per gradi e con cloni rari e unici di Merlot e Cabernet Franc di provenienza francese, dalla zona di Saint Emilion (Bordeaux), poi acclimatati in Italia grazie al lavoro di un vivaista privato altoatesino. L’immancabile  Sangiovese invece proviene dalle ultime popolazioni di Sangiovese selezionate a Montalcino dal nostro enologo. I vini di Poggio Mandorlo hanno caratteristiche di eleganza, finezza ma nello stesso tempo struttura ed intensità. I vini Poggio Mandorlo e Ombre sono considerati dalla stampa specializzata internazionale dei Super-Tuscans di qualità superiore.
La cantina è stata progettata con grande rispetto per l’ambiente con l’intento principale di integrare ben 1500 mq di struttura con il paesaggio incontaminato che la circonda.  Recare un impatto ambientale minimo possibile è stato un must per gli architetti. Ecco perché la cantina si struttura su tre livelli per seguire l’andamento della collina che la ospita, riprendendo con bellissimi giardini pensili accanto a terrazze che dominano la vista sulla vallata, l’idea della naturalità dell’inserimento nel paesaggio. Sono stati utilizzati materiali locali di riciclo, le mura della cantina e delle vigne sono state costruite con le pietre di recupero locali provenienti dai lavori di sistemazione delle vigne.
La porzione delegata alla produzione segue i criteri di una moderna enologia, utilizza infatti strumentazioni di alto livello tecnologico necessarie per  perseguire l’eccellenza assoluta nei vini di Poggio Mandorlo.”



domenica 26 agosto 2012

ASTORIA


“Nata nel 1987 da una storica famiglia di viticoltori, l’Astoria di Paolo e Giorgio Polegato,  fa della qualità uno dei suoi motivi di vanto. I prodotti Astoria sono infatti presenti nella ristorazione più esclusiva, nelle enoteche e wine bar. Astoria distribuisce i  vini prodotti nella propria Azienda Agricola “Tenuta Val De Brun” di Refrontolo,  nel cuore della zona DOCG  Conegliano – Valdobbiadene. Quaranta ettari, situati in una delle zone viticole più belle d’Italia, famosa per il suo clima, testimoniano la  dolcezza dei suoi colli e il susseguirsi armonioso dei vigneti. L’Azienda lega il suo nome al prodotto per eccellenza della tradizione enologica veneta: il PROSECCO; proprio con questo vino, il Millesimato, si è aggiudicata negli anni molti riconoscimenti, tra cui il più significativo la Gran Medaglia d’Oro al Concorso Enologico Internazionale Vinitaly di Verona. Prosecco Millesimato Docg e Refrontolo Passito Docg rappresentano i gioielli di casa. Ma Astoria non è solo Prosecco, produce anche vini barricati tra cui i Colli di Conegliano Docg Crevada e Croder e si avvale del supporto tecnico di uno staff di grande competenza e prestigio.”


sabato 25 agosto 2012

ISLAND OUTPOST


“Like a close-knit family of wildly attractive, intelligent and anarchic kids, they are utterly independent and quite impossible to separate from one another. But something they have all inherited is Blackwell’s easy charm, his amused and iconoclastic view of the world, his sense of fun and style, his instinct for beauty.” - Conde Nast Traveler on Island Outpost properties           
Our Philosophy - Island Outpost strives to provide guests with a level of service so natural, that they would feel as if they were staying in the home of good friends. The atmosphere will be casual and friendly and we will make each a fun place with fresh and local food and efficient and unobtrusive service. We will provide guests with distinct places that share a common sensibility or aesthetic that makes them appealing to a certain kind of person. The company is committed to creating a unique, personal, relaxed experience - places where one can put a little distance between themselves and the rest of the world. We will develop and operate each property in a responsible manner, in harmony with its local culture and environment. The company believes the strength in the brand stems from the continuous promotion of the individual character and expression of each property that reflects the magic of music, each with its own rhythm, its own beat.”

HERE


venerdì 24 agosto 2012

Villa Orlando - Coopers Hawk


“Our Orlando Vacation Villa - Cooper’s Hawk is a luxury four bedroom Orlando holiday villa with swimming pool; situated around 20 mins drive from Disneyworld Orlando, Florida. The villa is in the quiet Four Corners area of Clermont with easy access to restaurants, supermarkets and shopping. The villa has been renovated to a significantly greater standard to comparable vacation homes in the area. Moving away from the common white walls and ceramic tile, Cooper’s Hawk is decorated in rich deep luxurious colours. The owner of Cooper’s Hawk is a strong believer in exceeding guests’ expectations and this is evident in the amount of detail seen in the vacation home.
The Kitchen - The kitchen is constructed of real wood cabinets, Italian granite worktops, stone tiling and modern stainless steel appliances. There is a convenient breakfast bar with 3 places with hardwood bar stools and the main dining area features a 6 seater Haverty’s hard wood table and chairs. Only an American style fridge freezer would be appropriate with drinks dispenser and lots of space. The induction hob helps ensure little fingers don’t get burnt and the dishwasher takes the stress out of cleaning up after the event.
The Lounge - The living room lounge area seats 7 – 7 comfortably and features a large coffee table, side tables and mood lighting. Entertainment is provided by a flat screen plasma HD TV with Blu-Ray player, Netflix and Sony Hi-fi with iDock for iPhone and iPod. A handy auxiliary input allows you to play music from any device. A cordless phone with free US calls is provided and as an extra feature, you can login with your Skype account and use it to make free Skype calls.
The Bedrooms - The bedrooms consist of 2 Master Suites with Bathroom; and 2 Twin Bedrooms sharing family bathroom. King sized bed with bedside night stands, lamps and a useful chest of drawers are found in each master. The suite have their own walk-in closet with plenty of hanging space and nearly 100 hangers each. (We know how annoying it is arriving and finding nowhere to hang your clothes). There is also ample space to store empty suitcases and any shopping you may do during your stay. Each master also has a Flatscreen TV to unwind. The twin bedrooms contain a single/twin bed each, chest of drawers, closet and flat screen TV. They are conveniently located on the other side of the villa each side of the family bathroom.
On the top of everyone’s holiday home checklist is the swimming pool. The villa has its own private pool to the rear with plenty of room for sunbathing. The pool is enclosed in a mesh lanai to keep the insects out, but still allows in the sun if you like to sunbathe. 6 sunloungers are provided, and these can even float in the pool! At the rear of the villa, there are a table and chairs for 4 with additional seating available to pull round, and outside the pool screen plenty of paved space including a charcoal BBQ.
The Garage (or is that the games room?) - The double garage easily allows parking for 1 car as some of the space is occupied by a fold away table tennis table. This can of course be left up as there is plenty of space on the drive way. A darts board is also provided.”





VECIO FRITOLIN


“Il nostro legame con la tradizione inizia dal nome storico del locale. "Vecio Fritolin" ha le sue radici nei "fritolini" ovvero i luoghi dove sin dal ‘700 il popolo poteva acquistare il pesce appena fritto. L'usanza venne meno con l'entrata in vigore del divieto di utilizzare camini con fuochi liberi.
Storica è anche la sede che conserva le originali architetture del ‘500, sita in Calle della Regina dove nacque la Regina di Cipro, Caterina Cornaro (1454-1510), ricca discendente di una nobile famiglia veneziana La storia di Caterina Corsaro "Proporre il meglio della cucina tradizionale veneziana rivisitata con creatività e leggerezza", questo il principale obiettivo di Irina Freguia, titolare del ristorante. Autentica veneziana dell'isola della Giudecca coltiva fin da ragazza una passione speciale per la città e le sue tradizioni. Nel 1985 inizia l'attività di ristoratore. Dopo la gestione di diversi locali nel 2001 rileva il "Vecio Fritolin" dove sin dal primo propone giorno propone accostamenti ricercati che arricchiscono la tradizione gastronomica veneziana di nuove e vivaci interpretazioni. Qui il congelatore è assolutamente bandito: la qualità degli ingredienti, rigorosamente freschi e di stagione, consentono di offrire agli ospiti una varietà di proposte gastronomiche compatibili con i prodotti giornalieri dal Mercato di Rialto. Il pescato è sempre di giornata, scelto personalmente da Irina e dallo chef tra i banchi dei pescatori, ogni piatto è arricchito con verdure ed erbe fresche. L'ingrediente segreto di ogni pietanza è Venezia, la consapevolezza del piatto che ci si trova davanti, del perché si sia arrivati nei secoli a quel risultato. Con Irina Venezia non si guarda più dall'alto di un ponte o da un vaporetto : la si assaggia. Ed anche a tavola questa città riserva molti aspetti destinati a sorprendere ...”


CAFE’ PASTICCERIA PETER


“La piazza Erbe da secoli é punto d‘incontro dei bolzanini, dei turisti e di passanti. Luogo di ritrovo per gli appassionati delle gioie del palato, che trasmette ancora oggi un‘immagine pacifica e variopinta del vivace mondo mercantile. Dal 1971 proprio qui é situata anche la pasticceria per intenditori „Peter“. Le fondamenta per la nostra azienda famigliare vennero posate dal mastro pasticciere Peter Wojnar, che diede il nome al locale. Dopo oltre 30 anni di passione per l‘artigianato pasticcero, la stessa passione ora viene coltivata dal figlio Paul. Prima di intraprendere l´attivitá del padre, il mastro pasticciere pasticcere Paul Wojnar, raccoglie esperienze anche all‘estero. Tra l‘altro al Bareiss Hotel nella Foresta Nera e al Bayerischer Hof a Monaco di Baviera.”



martedì 21 agosto 2012

MADE IN CARCERE


“Il marchio Made in Carcere nasce nel 2007, grazie a Luciana Delle Donne, fondatrice di Officina Creativa, una cooperativa sociale, non a scopo di lucro.  Si producono manufatti "diversa(mente) utili": borse, accessori, originali e tutti colorati.
Sono prodotti "utili e futili", confezionati da donne ai margini della società: 20 detenute, alle quali viene offerto un percorso formativo, con lo scopo di un definitivo reinserimento nella società lavorativa e civile.
ETICA: Lo scopo principale di Made in Carcere è diffondere la filosofia della "seconda opportunità" per le detenute e della "doppia vita" per i tessuti. Un messaggio di speranza, di concretezza e solidarietà, ma anche di libertà e rispetto per l'ambiente.
ESTETICA: Ironia, semplicità e creatività sono le caratteristiche che contraddistinguono i prodotti Made in Carcere. Sono manufatti che nascono dall'utilizzo di materiali e tessuti esclusivamente di scarto, provenienti da aziende italiane che credono in noi e particolarmente sensibili alle tematiche sociali ed ambientali.”



lunedì 20 agosto 2012

COMPUTER VISIONE ON LINE


“Computer Vision Online is a student-run initiative which is committed to centralize current knowledge in the field of Computer Vision". Computer Vision is a rich and rewarding technology which has migrated from academic institutions to industrial laboratories, and onward into deployable systems. Currently, different institutions work on developing new techniques or using standard methods for their specific needs. However, there is a demand for a central online source to pile up current knowledge in this field. Our goal in Computer Vision Online is to create an online community for people who are working on Computer Vision, so they can share their information and possibly use other researcher's achievements and prevent the cycle of reinventing the wheel. To accomplish this goal, currently we have listed different source codes, commercial or free softwares and datasets. In addition to those, we provide information about upcoming events and job openings related to computer vision.  Also, we have started writing online books that covers different areas of Computer Vision. The vision of those books is to provide a general knowledge about different aspects of computer vision. The administrators of Computer Vision Online are graduate students (Amin Sarafraz and Steven Cadavid) at the University of Miami in Florida with expertise in computer vision. If you have any questions or suggestions, please feel free to contact us at: contact@ComputerVisionOnline.com or leave us a message here.”


 

domenica 19 agosto 2012

Ristorante Il Falchetto a Perugia

“Nel cuore di Perugia, a due passi dai più bei monumenti, un ambiente accogliente e riservato. Cibi e bevande genuini, frutto di antiche tradizioni umbre e un ambiente suggestivo sapranno rallegrare Voi e i Vostri ospiti nella maniera più naturale.
La Tradizione - Il nostro locale, aperto sin dal 1954, è uno dei più antichi ristoranti di Perugia.
Ubicato nel centro storico, alle spalle della splendida Cattedrale di S. Lorenzo e della Fontana Maggiore, vi offre un ambiente in sintonia con l'atmosfera della città. Due sale accoglienti, intime, tipiche della taverna medioevale, dove ancora si respira l'aria di una Perugia antica e vera.
Il menù - Elegante e raffinata ma anche genuina, così è la nostra cucina che racchiude nelle diverse pietanze i sapori ed i profumi dei prodotti della nostra terra e della tradizione umbra. Una cura particolare nella scelta dei vini è alla base della nostra filosofia. Vini delle nostre colline, che richiamano al gusto la sapienza di cantine conosciute in tutto il mondo. Vini che fanno parlare di sè e che esaltano con il loro profumo le note particolari dei nostri piatti.”


sabato 18 agosto 2012

Il Castello di Monterone

“Il Castello di Monterone si trova immerso nel verde, a tre chilometri dal centro storico di Perugia. Nato come sede militare lungo la via principale che collegava Perugia a Roma, è ora un luogo di accoglienza e di pace. Le ampie terrazze, la biblioteca, la piscina con idromassaggio, la piccola ma accogliente area benessere sono solo alcune delle occasioni di relax che offre il Castello. Le mille testimonianze della storia e d'arte presenti sui muri e nelle stanze di questa Residenza d'epoca dell'Umbria, da scoprire ad una ad una come in una speciale caccia al tesoro, renderanno speciale il soggiorno dei nostri ospiti. Proprio all'inzio del XIII secolo, il nobile assisiate fuoriuscito Gerardo di Ghislero di Alberico, nel dichiararsi desideroso di diventare cittadino perugino, denuncia davanti al notaio Bertramus di possedere tra suoi beni una proprietà in località Monterone. Circa sessant'anni più tardi, a meno di un chilometro da dove sorge ora il Castello di Monterone, verrà costruita dai Templari la chiesa di San Bevignate con annesso il convento, il più importante insediamento templare dell'Umbria. Secondo una tradizione diffusa e supportata da alcuni importanti storici ed eruditi dell'Ottocento, il Castello di Monterone divenne parte integrante delle proprietà templari, come luogo di accoglienza o per alloggiare i servitori laici.”



venerdì 17 agosto 2012

Brufani Palace a Perugia



“Le porte del glorioso albergo si sono spalancate per regalare ospitalità e accoglienza nel lontano 1884. 
Ben oltre cento anni dopo, l’Hotel Brufani Palace vi invita, cosi come ha fatto per altri ospiti illustri quali la Regina Madre, Alberto di Monaco, solo per citarne alcuni a scoprire le meraviglie archeologiche che regalano ad un luogo speciale una magica atmosfera. 
Un consiglio? Non vi negate un tuffo in piscina, e tenete gli occhi bene aperti; vi promettiamo molto più di un canto di sirena.”


giovedì 16 agosto 2012

Consorzio Venaria Reale

“Il complesso della Venaria Reale è gestito dal Consorzio di Valorizzazione Culturale “La Venaria Reale” composto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Venaria Reale, dalla Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura. Si tratta di un soggetto giuridico che nasce nel mondo dei beni culturali e che trae fondamento dagli articoli 112 e 115 del Codice dei Beni Culturali. Il Consorzio conferisce autonomia gestionale alla Venaria Reale presentando un profilo e modello amministrativo inedito: ad esso sono affidate la Reggia di Venaria, i Giardini, la Citroniera con le Scuderie e, in seguito, la Villa dei Laghi e parti di Borgo Castello del Parco La Mandria. Il Presidente è il dott. Fabrizio Del Noce, il Direttore è il dott. Alberto Vanelli. Il Consorzio ha sede presso la Reggia di Venaria Reale, piazza della Repubblica 4 - Venaria Reale (TO)
Partita IVA 09903230010
Codice Fiscale 97704430012

Tel. +39 011 4992300
Fax +39 011 4598432”




mercoledì 15 agosto 2012

MASCHERE GROTTAGLIESI


“Il bed & breakfast “MasChere Grottagliesi” è situato nel cuore del centro storico di Grottaglie. La sua felice collocazione, a due passi dalla chiesa Matrice del 11° secolo, di fronte al Monastero settecentesco di Santa Chiara delle suore Clarisse e nelle vicinanze del famoso quartiere delle ceramiche, permette di ritrovarsi in un’atmosfera particolarmente suggestiva che consente di apprezzare maggiormente il patrimonio storico e artistico della cittadina pugliese. “MasChere Grottagliesi” è sito in un vicolo chiuso, dalla tipica pavimentazione lastricata medievale e fuori dal traffico quotidiano, garantendo una piacevole tranquillità ed un sicuro relax notturno, pur avendo a poche decine di metri ristoranti, pizzerie e bar. La cittadina di Grottaglie oltre ad essere conosciuta in tutto il mondo come la Città delle Ceramiche offre una molteplicità di bellezze artistiche e paesaggistiche non solo  all’interno della città (Castello Episcopio, Santuario e casa di S. Francesco de Geronimo, presepe del ‘500 e chiostro nella Chiesa della Madonna del Carmine) ma anche nei suoi dintorni (Gravine di Riggio e Fullonese, masserie, Santuario della Madonna di Mutata).
Inoltre a pochi chilometri di distanza sono situate le note località turistiche di Martina Franca, Francavilla Fontana, Alberobello, Locorotondo, Cisternino e ovviamente Taranto con le sue bellissime spiagge.
Il nostro B&B è ubicato in un palazzo d’epoca rinascimentale, caratterizzato da ricchi fregi esterni scoperti a seguito della recentissima ristrutturazione e disposto su due livelli (primo e secondo piano) con ingresso indipendente dal piano terra che è riservato ai proprietari. Sono a disposizione degli ospiti 3 stanze di cui una matrimoniale completamente indipendente con bagno ensuite (doccia compresa) e due contigue con possibilità di 4-5 posti letto (bagno ad uso esclusivo), soluzione ideale per una famiglia o gruppo di amici.  Il B&B dispone al primo piano di un confortevole ed ampio salone nel quale consumare la prima colazione a buffet e godere della compagnia dei padroni di casa in momenti conviviali o di relax. Nella sala troverete anche un televisore ed un frigorifero. E’, inoltre, disponibile una terrazza panoramica (riservata alla matrimoniale indipendente) con possibilità di utilizzo del barbecue. Gli arredi sono tutti finemente curati ed arricchiti dalla creatività della padrona di casa e si adattano perfettamente alla struttura originaria della dimora dalle volte a stella e dai pavimenti in cotto.”


martedì 14 agosto 2012

Fattoria di Magliano


“La Fattoria di Magliano, sorge nel centro di una vasta tenuta agricola, in Toscana, nel cuore di un territorio famoso - la Maremma. Anima e baricentro del luogo sono il vigneto e la cantina, intorno a cui è nato l’intero progetto. Quasi per naturale evoluzione, è nata e cresciuta l’idea di aprire agli ospiti le porte delle case che fanno parte della proprietà. Oggi, la Fattoria di Magliano offre un soggiorno ideale a chi desideri quiete e raccoglimento, e sia in cerca di fonti di benessere e di svago autentiche e poco convenzionali. Per vocazione, gusto, atmosfera, la fattoria è una struttura di accoglienza diversa, perché nuova nei servizi e particolare nello stile, informale, ma raffinato, in linea con la tendenza la più attuale. La gestione sposa efficienza, discrezione, sollecitudine, in accordo con il carattere dell’ambiente, disteso e piacevole.”




lunedì 13 agosto 2012

ENOTECA TAZIO


“L'enoteca Tazio nasce dalla passione di Francesco Arcieri e Antonella Grigolo uniti nella vita e nell'interesse per il motorismo storico.  Ottimi "regolaristi" in quasi vent'anni hanno disputato moltissime gare tra cui ben sette MilleMiglia, dieci Gran Premi Nuvolari, sei Coppe d'Oro delle Dolomiti. Affascinati dai temerari piloti del passato il loro mito è Tazio Nuvolari a cui si sono ispirati per produrre un grande vino. Tazio Valdorcia è un Sangiovese in purezza che per caratteristiche, personalità ed eccellenza vuole essere un ulteriore tributo al più grande pilota di tutti i tempi. Romani di nascita ma Toscani di adozione vivono parte della loro vita a San Quirico d'Orcia dal 2004 per l'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
E proprio al millenario borgo testimone dal 1927 del passaggio della MilleMiglia hanno donato insieme a altri undici "drivers" un'importante scultura in bronzo raffigurante Nuvolari realizzata dal maestro pietino Piero Sbarluzzi. Non poteva quindi mancare un punto di ritrovo per tutti coloro che amano il buon vino e le auto e le moto che hanno fatto la storia. In stile retro' l'enoteca ha due sale dove oltre i due "rossi" Tazio Valdorcia e Audace si potrà apprezzare la prima grappa della Valdorcia ottenuta da vinacce di Sangiovese. Ruggente questo il suo nome è un distillato di uve scelte a 48 gradi. Da Tazio sono in vendita anche cioccolate di alta qualità provenienti da tutto il mondo e un'accurata selezione di Te'. Il meglio quindi di ciò che può appagare il nostro gusto.”


domenica 12 agosto 2012

Bar da Alfredo


 “Nella piazza che da sul laghetto di Lingua, piccolo paese di pescatori a sud di Santa Marina Salina, nei locali che un tempo ospitavano la frittura del pesce nelle grandi pentole di rame, da quattro anni vi è il ristorante Alfredo in cucina. Nato dalla passione per la cucina che Pietro Oliveri ha avuto sin da piccolo e che fino a qualche tempo fa riservava solo ai suoi amici più intimi, il locale rappresenta la tradizione gastronomica di Salina rivista con la genialità, l'istinto e la dedizione ai fornelli dello chef.
L’isola di salina - Seconda isola dell'arcipelago delle Eolie in ordine di grandezza e di popolazione, Salina è da sempre definita la perla verde per il fatto che qui la vegetazione spontanea è molto rigogliosa e pur non essendoci sorgenti di acqua, il territorio rimane verde e lussureggiante anche in piena estate.  Anche nel periodo invernale Salina riserva giornate di sole, un clima tiepido e gradevole. Già in primavera il clima è caratterizzato dalla quasi costante presenza del sole, temperato da una gradevole brezza. I pochi giorni di pioggia si concentrano nei mesi invernali. Le temperature raramente d'inverno scendono sotto i 10 gradi.  L'isola ha un'estensione di 27 chilometri quadrati ed è suddivisa in tre comuni autonomi; Leni, Malfa e Santa Marina. La cosa è strana visto che le altre sei isole dell'arcipelago sono unite sotto il Comune di Lipari.  La causa è da ricercare nel passato, in un popolo più " intraprendente " di altri e nella difficoltà di collegamenti interni tra i vari paesi dell'isola. Così l'autonomia è rimasta e tre sindaci lavorano per rendere l'isola quanto più vivibile possibile. Ciò è sicuramente un fatto positivo e i risultati vogliono dire un'isola molto curata, con più attenzione ai particolari di ogni paese.”



venerdì 10 agosto 2012

Castello Banfi


“Banfi a Montalcino è da oltre trenta anni un punto di riferimento per chiunque al mondo si occupi di produzione vitivinicola. Definita a suo tempo come “il più grande progetto che sia mai stato realizzato nella produzione dei vini di qualità”, nasce nel 1978 grazie alla volontà dei fratelli italoamericani John e Harry Mariani – già titolari di Banfi Vintners, una delle più importanti società di importazione di vini statunitense. La proprietà, situata nel versante sud del comune di Montalcino, occupa 2.830 ettari dei quali 850 ospitano vigneti specializzati. Sono coltivati i principali vitigni locali (Sangiovese e Moscadello), a cui si aggiungono significative presenze di altri vitigni “internazionali” perfettamente inseriti nell’habitat montalcinese (Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon, Syrah, Merlot).  La direzione generale in Italia è affidata, dal 2001, ad Enrico Viglierchio. Determinanti per lo sviluppo aziendale anche le figure di  Cristina Mariani-May, figlia di John, e James Mariani, figlio di Harry, rispettivamente in azienda dal 1993 e dal 1991.
Serietà, professionalità e rispetto per il consumatore sono alla base della qualità della produzione dei vini Banfi. Nel 2001 l’azienda ha ottenuto la certificazione ISO 9001-14001 (sistema di qualità e sistema ambientale), che regolano e garantiscono i rapporti con i clienti e con il territorio dove l’impresa opera. Nel 2006, prima cantina nel mondo, ha conseguito la SA 8000, la norma internazionale volta a tutelare i diritti fondamentali dei lavoratori, assicurando il rispetto dell'etica nella produzione di beni e servizi. E’ in questa filosofia, basata sulla continua ricerca della qualità, che si inserisce la realizzazione della nuova area di vinificazione “Horizon”. Il progetto, interamente concepito e sviluppato all’interno dell’azienda, consiste in una serie di accorgimenti e di soluzioni di alto livello, dal vigneto alla cantina, realizzati per migliorare ogni singolo passaggio del processo produttivo. Fulcro del progetto, ed aspetto estremamente innovativo da un punto di vista tecnico, sono i 24 tini di fermentazione compositi, che combinano insieme, in maniera sinergica, i vantaggi del legno e dell’acciaio.  Quello dell’accoglienza è un settore in cui Banfi ha sempre creduto, fino a far diventare il Castello di Poggio alle Mura uno straordinario centro che offre un'ospitalità completa ed articolata. I numerosi ospiti, dopo la visita guidata alla cantina, possono assaporare i piatti della ricca cucina locale presso la caratteristica Taverna Banfi o apprezzare l’eccellenza dei vini Banfi, accompagnati da formaggi e salumi tipici toscani, nell’ampia e tradizionale Enoteca. A marzo 2007 l’apertura di Castello Banfi-Il Borgo, con le sue 14 lussuose stanze, incluse 5 suite, ha completato la già ampia gamma di prodotti e servizi offerti dall’Hospitality.  Un binomio molto sentito è senz’altro quello tra Banfi e cultura, che si sviluppa attraverso numerosi eventi, tra i quali spicca l’annuale festival “Jazz & Wine”, seguitissimo appuntamento dell’estate montalcinese, giunto ormai alla dodicesima edizione. In questo contesto culturale si inserisce anche il Museo del Vino e del Vetro che, intitolato a Giovanni F. Mariani, padre di John e Harry e fondatore di Banfi Vintners, occupa alcune delle sale del Castello. Qui si può ammirare la più grande collezione privata di vetri del periodo della Roma Imperiale, oltre a rarissimi oggetti di epoche diverse, fino ai giorni nostri.”




giovedì 9 agosto 2012

Restaurant L’Essentiel


“A deux pas du palais des papes à Avignon, en dessous de l'église saint agricole, Dominique et Laurent Chouviat vous accueillent dans votre restaurant l'Essentiel. La cuisine et l'ambiance s'entremèlent entre tradition et modernité. Vous pourrez profiter de la cour intérieure du restaurant datant du XVIIe siècle, où règnent la douceur du temps passé et la "zénitude" du temps présent.
Notre chef, Laurent Chouviat (ancien chef au Vallon de Valrugues à St Rémy-de-Provence), originaire du Limousin, a appris le métier chez Alain Senderens au Lucas-Carton à Paris, Alain Ducasse au Louis XV et Jean Bardet à Tour. Nous vous accueillons dans un lieu plein de charme et climatisé avec son mobilier moderne, ses murs beiges, ses tables nappées et son patio. Vous découvrirez une cuisine sérieuse, fine, classique sans bavure.”



mercoledì 8 agosto 2012

La Maison Jaune


“Le restaurant La Maison Jaune est situé à Saint Remy de Provence ,au coeur des Alpilles , dans cette région où Van Gogh réalisa ses peintures les plus connues . Le Chef Francois Perraud, étoilé du Guide Michelin et membre des Châteaux et Hôtels Collection vous accueille dans une belle maison du XVIII ème siècle, 15 rue Carnot à Saint Remy de Provence, entre l' Hotel de Sade et la fontaine de Nostradamus.

François PERRAUD (Etoilé Michelin) vous accueille avec son équipe e vous propose des stages de cuisine.

• Chef de cuisine à La Presqu'île (Cassis) 1984.
• Au Domaine de l'Enclos (Gordes) 1987.
• A l'Auberge de Noves 1989.
• A La Régalido (Fontvieille) 1991.
Actuellement Chef de Cuisine et Propriétaire de La Maison Jaune depuis 1993.

Distinctions 2009 :
• 1 étoile Guide Michelin
• 1 étoile Bottin Gourmand
• 3 Toques Gault et Millau
• 3 lauriers Guide Gantié
• Grande Table " Châteaux Hôtels Collection "

Spécialités de saison :
Marinade de sardines à la coriandre
Thon de Méditerrannée grillé
Agneau de Provence, poivron sucré salé, grecque de légume.
Soupe de cerises à l'amande amère.”



martedì 7 agosto 2012

La Maison sur la Sorgue


“It was around the time of the Popes, based in Avignon, in the 14th century. Do you know who went to Catherine de Burgondian to establish themselves in l'Isle sur la Sorgue ? I tell you this in confidence, he was called Hermand Barthelier. History does not tell us whether this noble and strong Bavarian warrior went to l'Isle Sur La Sorgue by chance or by necessity, but we do know that he bought the rights and built his house there, the same one where we are chatting today. The Barthelier family prospered in L'Isle and participated in the development of commerce in the town. There were many nobles in this city, they were influential, well intergrated with the other social classes, owned beautiful houses and luxuriously appointed mansions. They were rich landowners. In 1788, on the eve of the revolution, De Barthelier de Venasque owned 57 hectares of agricultural land and the barns of Barthelière at Puyverain, on the road to Caumont, barns and land at Costieres….. The Bartheliers were connected with the church: Francoise de Barthelier was born in 1573 and died in Paris in the odour of sanctity, 1st September 1645, after having started several houses 'Dames d'Elysabeth', of the Third Order of Saint Francois, of which the convent can be found on the site of the Manni garage. Since Francois the first, the inhabitants of Avignon and of Comtat enjoyed the privilege in France of rignicoles. Under this title the nobility served the King. Francois Pompee Liberal of Barthelier Venasque, born on 26th July 1743, was the Lieutenant of the Vermandois regiment. In his will of 18th October 1822, he signed as a old infantry captain, 'Chevalier de l'ordre royal and miliataire de Saint Louis'. His father, Claude Pompee Francois de Barthelier, co-seigneur of Venasque had married Madeleine de Silvan on 6th October 1742, a noble lady of Le Thor. It was she, who at the age of 74 during the year of 1794, would eagerly take up the defence of her eldest son, stuck in Mahon in Menorca for health reasons, reputed to be an 'émigré', whose belongings were sequestrated, with the exception of those absent-mindedly forgotten by his wife, Marie-Thérèse Rosalie de Varvarenne, who obtained the divorce (the eleventh of february 1794). Francois Pompée Libéral died in L'Isle sur la Sorgue on the 11th of February 1824, childless, after having been given an amnesty and reinvested in his house.

La Maison sur la Sorgue has been owned through the ages by different owners:
Alphonse Crousnilhon, the cousin, 1824
Joseph de Bressy, 1826
Famille Rousset 1933
Baptistin Bernard 1934
Aimé Léautier 1941
Marie-Claude and Frédéric, 2002

In 1714, the Barthelier house was enlarged through inheritance of the house of De La Forestier, their uncle. In 1856, Joseph de Bressy sold the south section of the property, a house with two courtyards, to the local authority of the city to make a school.After the school was demolished in the 1960s, there was only La Maison sur la Sorgue remaining, next to the new Rose Goudard square. This house was admirably restored in keeping with the fine dwelling of the Barthelier family, by Marie-Claude and Frédéric in 2004.”


lunedì 6 agosto 2012

Zenato


“La passione, il lavoro ed i risultati ci rendono consapevoli di avere contribuito allo sviluppo ed alla più recente riscoperta del Lugana, di cui ci sentiamo fieri ambasciatori. A questa forte identità con il nostro territorio abbiamo legato capacità e lungimiranza imprenditoriale investendo anche nella vicina Valpolicella. Un connubio per noi felice con l’obiettivo di ampliare e rafforzare la nostra diffusione in Italia e nel mondo. Da parte della nostra famiglia sono rimasti intatti i sentimenti, la dedizione e la semplicità che ci hanno permesso di diventare una concreta realtà produttiva. Per tutto questo pensiamo di potere rispondere alle esigenze e aspettative di tutti coloro che ricercano in un vino affidabilità, personalità e grande qualità.” (Sergio Zenato)
La cantina – “La produzione di Zenato è contenuta ben al di sotto del limite massimo consentito dal disciplinare, per enfatizzare la qualità dell’uva attraverso un lavoro di massimo rigore e cura del vigneto. Ogni vendemmia si tiene rispettando i tempi naturali e le conoscenze della tradizione, pur avvalendosi di metodi innovativi. Le uve vengono raccolte con estrema cura, per mantenere intatto il prezioso nettare di ogni grappolo. All'interno delle cantine, il mosto viene custodito in grandi tini per favorire la fermentazione ottimale di ciascun tipo di vino Zenato, successivamente affinato, invecchiato ed imbottigliato. Una cura particolare consiste anche nella scelta delle bottiglie, sempre di primissima qualità, dove il vino è protetto al meglio per  giungere intatto al momento della degustazione.  Ogni vino Zenato è frutto di questo instancabile impegno per la qualità e di una smisurata passione per questa terra.  L’Amarone Riserva Sergio Zenato. Frutto di un’intuizione condivisa da Sergio Zenato con la moglie Carla, l'Amarone nasce dal desiderio di dare il giusto risalto all’identità di un territorio e far apprezzare con cura le annate eccellenti. Le uve vengono selezionate per pianta nei vigneti  di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Solo l’esperienza e l’intimo rapporto con il vigneto permettono di capire quando una vendemmia può diventare Riserva: un vino che esprime emozioni inedite, originali, esclusive.”


LA BOTTEGA DI MARIO CAPPELLETTI


“THE GALLERY - After twenty years of experience as an art and antiques shop, in spring 2009 La Bottega welcomed its new art gallery.
The gallery is found in the ground floor of a historical building amongst the Castillian walls of the town of Castelina in Chianti. La Bottega art-gallery offers a wide collection of paintings and sculptures, both contemporary and of the end of 1800's- beginning 1900's. More than 70 different artists with not less than 600 art pieces on catalogue, can be found here in exposition and on sale.
La Bottega is unique in its role as art-gallery, as it works exclusively in representation of Tuscan Contemporary Artists.

THE ARTISTS - The art-gallery offers its exposition spaces to both renown and emerging artists that represent the artistic identity of different areas in Tuscany. Its distinctive characteristic lies in Landscape art. Because of its location in the heart of Chianti area, la Bottega can be considered as an important platform for its artists which gain international exposure, exposition experience together with a variety of other styles and techniques. Each artist offers works with a unique style, technique and choice of materials, of different dimentions and prices.

THE COSTUMERS - La Bottega art-gallery counts more than 1.000 costumers worldwide in over 40 different countries. Amongst the USA only, counting costumers in each one of the 50 states, more than 1.500 art pieces have been shipped. Each costumer is taken care of personally , from the choice of the art piece to its delivery, by the owners of la Bottega: Mario and Claire Cappelletti. In over 20 years of business they have created many collaborations and friendships with people from all over the world.

THE OWNERS - Mario Cappelletti is a native of Castellina in Chianti, and his wife Claire, originally from Chicago, has been living in Chianti for more than 30 years. With their family in 1989 they created La Bottega and up to today have been nurturing its development with great passion.”


domenica 5 agosto 2012

OLIO SAN GIULIANO


“La vocazione alla produzione dell'olio di oliva della famiglia Manca è frutto dell'esperienza e soprattutto della conoscenza profonda di una tecnica che ha reso famosi i mastri oleari italiani in tutto il mondo. L'oleificio San Giuliano è tra le più antiche case olearie italiane e ha saputo mantenere inalterata la tradizione olearia italiana ed isolana. La metodica produttiva viene definita "architettura dell'olio" per significare quella grande abilità di trarre dalle olive una serie di "strutture" legate armonicamente tra loro (profumo, colore, gusto, mantenimento delle caratteristiche benefiche, durabilità nel tempo) fino ad arrivare ad un risultato per quanto possibile perfetto del prodotto finale, con punte di eccellenza quali l'Olio DOP Sardegna e l'Olio Fruttato Cuore d'Olivo. L'intero processo produttivo dell'Olio San Giuliano avviene presso il frantoio di Alghero, in Sardegna. I Poderi di San Giuliano a Monte Sixeri (Alghero - Sardegna), che comprendono le Residenze di Campagna e L'Agriturismo Le Pinnette, rappresentano il tangibile e forte legame tra la produzione dell'Olio San Giuliano e l'attività agricola che sta alle origini dell'azienda. Il Residence di Alghero offre la possibilità unica di una vacanza di pieno relax nel verde delle tenute in cui ha avuto origine la grande tradizione olearia San Giuliano.”



HOTEL LE FONTANELLE


“Le origini di questo meraviglioso Hotel si fanno risalire al XIII secolo, in seguito al rinvenimento di una struttura muraria, al suo interno tuttora ben visibile. Il suo toponimo trova riscontro in preesistenti fonti di pietra utilizzate per la raccolta dell’acqua di sorgente. Le fonti furono ricostruite e ampliate nella prima metà del XIX secolo, recuperando i vecchi materiali medievali. Quest’area, che in antichità vide insediamenti rurali etruschi, fu occupata in seguito dai Romani e quindi, nell’Alto Medioevo, abitata da popolazioni longobarde. Nel corso dei secoli, il territorio di Fontanelle ha visto alternarsi vari proprietari, fino a diventare semplice residenza agricola mezzadrile. Nel 1999 è iniziato il restauro per la trasformazione di Fontanelle in un albergo di lusso.”



sabato 4 agosto 2012

CONSORZIO VINO CHIANTI CLASSICO

Le regole della D.O.C.G. - Non tutto il vino prodotto in Chianti è Chianti Classico. Per avere diritto a una denominazione non è sufficiente, infatti, la provenienza da un determinato territorio, ma devono anche essere rispettate tutte le regole previste dal disciplinare di produzione, che stabiliscono le condizioni e i requisiti necessari perchè un vino possa fregiare della D.O.C.G. Chianti Classico.
CHIANTI CLASSICO Oltre alla zona di produzione, altro requisito fondamentale riguarda la base ampelografica – ovvero i tipi di uva che possono concorrere alla realizzazione di un vino – che prevede una percentuale minima dell’80% di Sangiovese, il vitigno a bacca rossa tipico della zona.
Insieme al Sangiovese possono essere presenti, in una percentuale massima del 20%, altri vitigni a bacca rossa tra quelli autoctoni, come il Canaiolo e il Colorino, e quelli “internazionali”, come il Cabernet Sauvignon e il Merlot, raccomandati e/o autorizzati nella zona di produzione. Tra le principali caratteristiche organolettiche indicate dal disciplinare troviamo il colore rubino che può divenire talvolta, secondo l’origine, intenso e profondo; l’odore con note floreali di mammole e giaggiolo unite a un tipico carattere di frutti rossi; e il sapore armonico, asciutto, sapido, con una buona tannicità che si affina col tempo al morbido vellutato. Altri requisiti richiesti sono la gradazione alcolica minima di 12 gradi per il vino giovane e di 12,5 gradi per la Riserva, l’estratto secco netto minimo di 24 g/l e l’acidità totale minima di 4,5 g/l. Oltre a questo, il disciplinare impone importanti fattori produttivi: ad esempio, stabilisce che la resa dell’uva a ettaro non può superare i 75 quintali dopo 4 anni dall’impianto e che la resa dell’uva in vino non può essere superiore al 70%, ovvero 52,5 ettolitri di vino per ettaro. Inoltre, stabilisce che le operazioni di vinificazione, conservazione e imbottigliamento devono avvenire esclusivamente all’interno della zona di produzione e che l’immissione al consumo è consentita dal 1 ottobre successivo alla vendemmia. Per la Riserva è previsto un invecchiamento minimo obbligatorio di 24 mesi, di cui almeno 3 di affinamento in bottiglia. Anche per quanto riguarda l’etichetta, il disciplinare detta alcune regole che si aggiungono a quanto già stabilito dalle specifiche norme vigenti in materia. In primo luogo, l’etichetta deve riportare l’indicazione “Chianti Classico” con la specifica di “Denominazione di Origine Controllata e Garantita” ed evidenziare l’annata di produzione delle uve. Il nome del vino può identificarsi con quello dell’azienda o di un marchio, oppure può essere un nome di fantasia o l’indicazione del vigneto di provenienza. In ogni caso, non possono essere utilizzati i termini extra, fine, scelto, selezionato, superiore, vecchio e simili.
Il Sangiovese: l’anima del Chianti Classico - Presente con una percentuale che da un minimo dell’80% può giungere fino al 100%, il Sangiovese è la vera anima del Chianti Classico. Si tratti di terreno o di clima, il Sangiovese è un’uva molto sensibile ai fattori esterni ed è davvero difficile individuare un altro vitigno che sappia così bene interpretare le caratteristiche di un suolo e modificare i propri profumi a seconda del terreno in cui nasce. Così, un bouquet floreale rimanda alle arenarie, l’aroma di frutti di bosco al calcare e il profumo di tabacco fresco al tufo, ma sempre, quale che sia la zona di origine, si deve ritrovare quel sentore di viola mammola che lo stesso disciplinare di produzione individua come elemento caratterizzante e specifico del Chianti Classico.
Il Chianti Classico giovane e la Riserva Nei primi anni di vita, il Chianti Classico è profumato, fruttato, rotondo e presenta un colore rubino brillante. Ma il Sangiovese è un’uva da medio-lungo invecchiamento e, se utilizzato in percentuale molto elevata o in purezza come è previsto per il Chianti Classico, può dare vita a prodotti di grande corpo e notevole complessità, capaci di affrontare non pochi anni di invecchiamento. Naturalmente, a stabilire la qualità finale del prodotto concorrono vari fattori: è di grande importanza l’andamento stagionale, che nelle annate migliori garantisce una maturazione perfetta e omogenea delle uve, ma anche il lavoro dell’uomo in vigna, sia durante le fasi colturali che in vendemmia. Dell’intera produzione di Chianti Classico, un 20% circa viene oggi destinato alla Riserva, vino dal colore rosso cupo tendente al granato, dal profumo di spezie e piccoli frutti di bosco, dalla struttura importante, elegante e vellutato. Le uve migliori vengono destinate alla Riserva fin dalla vendemmia e le loro proprietà si arricchiscono quando conoscono i legni. Un tempo si utilizzavano grandi botti in castagno o rovere, oggi si preferisce ricorrere a contenitori di rovere di più modeste dimensioni, che accelerano i processi evolutivi e permettono maggiori cessioni dei loro aromi nel prodotto. Il vino soggiorna nel legno per un periodo più o meno lungo a seconda delle dimensioni della botte, poi affronta l’ultimo passaggio prima di entrare sul mercato, l’affinamento in bottiglia.
Dalla vigna alla tavola. In vigna -  Le forme di allevamento tradizionali sono rappresentate dal guyot e da una sua derivazione denominata archetto toscano. Negli ultimi anni, soprattutto per i nuovi vigneti, si è molto diffuso in Chianti il cordone speronato, una forma di allevamento con notevoli prospettive di meccanizzazione in grado di produrre alta qualità. Se il sistema di coltivazione prescelto è quello tradizionale, il terreno viene lavorato più volte nel corso dell’anno. Attualmente, però, sta sempre più affermandosi la pratica dell’inerbimento, soprattutto nei vigneti con notevoli pendenze, per consentire una migliore regimazione delle acque e limitare i fenomeni di erosione. Il risveglio vegetativo della vite, con l’apertura delle gemme da cui nasceranno i nuovi germogli, si compie verso la metà di aprile. Nel periodo compreso tra fine maggio e inizio giugno si assiste alla fioritura, con la produzione di piccoli fiori bianchi profumatissimi, mentre a metà giugno avviene l’allegagione, il momento in cui il fiore si trasforma in frutto. Con il caldo di luglio e dei primi giorni di agosto, il piccolo chicco di uva, inizialmente verde, si colora progressivamente nella fase della invaiatura. Da questo momento ha inizio la maturazione, che arricchirà gli acini di tutte quelle sostanze – zuccheri, polifenoli e aromi – necessarie alla produzione di un grande vino e ridurrà i tenori di acidità ai livelli ottimali. Il mese di settembre è forse il più importante e delicato per la maturazione: le escursioni termiche tra le giornate assolate e il fresco della notte consentono di completare un lungo processo. Ottobre, infine, è il mese della vendemmia, che avviene in tempi differenziati a seconda della tipologia delle uve e della loro maturazione. Nelle zone più basse la raccolta può iniziare anche a fine settembre, mentre la maturazione delle uve è più lenta laddove l’altitudine è più elevata. Dalla fine di novembre fino a tutto febbraio, quando la vite è ormai in letargo, è il momento della potatura.
In cantina - Appena arrivate in cantina le uve subiscono la pigia-diraspatura, da cui si ottiene il mosto che viene poi trasferito in varie tipologie di vasi vinari dove ha inizio la fermentazione alcolica, caratterizzata da una prima fase tumultuosa con sviluppo di temperature generalmente inferiori ai 30 gradi. La durata della macerazione delle bucce varia a seconda delle caratteristiche delle uve, ma è generalmente di circa due settimane. Durante questo periodo, le bucce vengono spinte verso l’alto dall’anidride carbonica prodotta dai lieviti nella fermentazione e formano una massa compatta chiamata cappello. Al fine di ottenere il massimo dalla materia prima vengono effettuati rimontaggi e follature (rottura del cappello) per estrarre dalle bucce i polifenoli, che danno colore e consentono longevità al vino, e le sostanze aromatiche, da cui dipenderà la complessità del profumo. Segue la svinatura, ovvero la separazione delle vinacce dal vino fiore, sul quale avviene la seconda fermentazione, denominata malolattica in quanto l’attività dei batteri lattici trasforma l’aggressivo acido malico nel più morbido acido lattico. Per dare progressivamente limpidezza al prodotto vengono effettuati dei travasi, l’ultimo dei quali avviene, come vuole la tradizione, al momento della fioritura della vite, che annuncia l’arrivo del caldo estivo. Il vino destinato a entrare presto in commercio rimane nei serbatoi oppure sosta in botte per qualche tempo ancora, mentre quello destinato a diventare Riserva inizia il suo lungo periodo di maturazione in legno, a cui seguirà l’affinamento in bottiglia.
In bottiglia - Una volta acquistato, il Chianti Classico è un vino che deve essere conservato con grande attenzione. L’ambiente ideale è una cantina non umida e con una temperatura costante, ma il vino può giacere in un qualsiasi locale purché al riparo dalla luce, dai rumori e dalle fonti di calore.
Non bisogna, infatti, dimenticare che si tratta di un prodotto che continua a vivere una lenta evoluzione che lo porterà ad acquisire ulteriore finezza. E’ inoltre importante conservare la bottiglia coricata, in modo che il tappo, inumidito dal liquido, mantenga l’elasticità del sughero necessaria a impedire ossidazioni causate da infiltrazioni d’aria. Dalla longevità di un vino dipende anche la durata della conservazione in cantina: maggiore è la sua struttura – come nel caso della Riserva – e più lungo potrà essere il periodo di attesa prima di degustarlo nella sua forma migliore.
In tavola - Il Chianti Classico si accompagna egregiamente ai sapori della cucina toscana, ma può essere abbinato con facilità a una grande varietà di piatti. In particolare, le carni rosse cotte alla griglia si sposano perfettamente con vini di medio corpo, dalla tannicità contenuta, mentre le carni più elaborate richiedono vini più strutturati. Le grandi Riserve sono ideali per accompagnare piatti di selvaggina o formaggi stagionati. Conservato in bottiglia da mesi se non da anni, il vino necessita di essere ossigenato prima di degustarlo, soprattutto se si tratta di una Riserva. Per questo, la bottiglia deve essere aperta qualche ora prima di servirla e, se questo non fosse possibile, si può ricorrere alla pratica della decantazione: versando lentamente il vino in una caraffa si ossigena in tempi rapidi. La temperatura ideale di servizio è di 16-18 gradi; se più elevata, si rischia di soffocare nell’alcolicità ogni bouquet, se troppo inferiore, si squilibra l’acidità. Non meno importante è la scelta del bicchiere giusto: per valorizzare al massimo un vino Chianti Classico ed esaltarne il bouquet, è necessario un calice a tulipano, con la bocca leggermente a restringersi, dal volume più contenuto per i vini giovani e più ampio per le Riserve.”