venerdì 6 dicembre 2013

FILASTRE di Francesco CUNA e Gianni DE BLASI (Lupo editore)



Filastre è uno strillo cantilenato, l’attimo dopo il conato di vomito, il respiro della donna in travaglio, la voce stonata e metallica di HAL 9000 che, in 2001 Odissea nello spazio, canta “giro giro tondo” mentre viene disattivato. È quello che può sembrare sollievo al dolore, un sollievo da ricercare a seguito di un incidente o un trauma. Qui si rende necessario un analgesico fantastico, uno psicofarmaco, una pozione (rigorosamente alcoolica) atta a far sì che la realtà di quel dolore venga attutita e mascherata. I reduci dagli incidenti, i personaggi di Filastre, sono ceffi bugiardi, perdenti, maltrattati e fuori luogo; spesso incapaci di crescere e di essere amati, esiliati nelle terre dei loro stessi ricordi (i loro tesori, la loro poesia). Allo stesso tempo però sono teneri eroi: nella loro determinazione, sicurezza ed ostinata assenza di ricerca del compromesso col sociale; sono piccoli grandi masochisti sentimentali che tanto più sono soli e tanto più sono completi, nonostante in questa solitudine prenda forma e voce la loro follia. Il disegno mostra su fondi indistinti dei dettagli, oggetti, volti anonimi ed appena accennati eppure vivi ed in movimento attraverso un tempo bloccato che li carica di peso. Sull’immagine del tempo fisso batte l‘aritmia della narrazione, quella del passo del matto nella casa di cura, la scansione della rima: quella del sé bambino che non si riesce ad abbandonare. In tutto questo l’anestesia fa il suo effetto, conserva il sorriso nell’aria di brindisi e festa (ancora) fuori luogo come la voce che canta. Una prigione imbandita, dove manie e fissazioni diventano protagoniste di una trama la cui “crisi” consiste nel passaggio dall’età infantile a quella adulta (l’incidente, il trauma). Una crisi senza soluzione e senza lieto fine. Solo la ciclicità della vita e l’immanenza del tempo creano una crepa da cui filtra della luce: un adulto che genera un’infanzia che verrà a sua volta lasciata andare prima di generarne una nuova: perdendo il pio per il proprio poi. E così via... e così sia…

Istruzioni

Questo è un libro mobile che prevede una partecipazione fisica e diretta da parte del lettore. Ogni Filastra ha una sua “posizione”. Qualcuna va letta in orizzontale (tenendo il libro diritto o al rovescio) e qualcun’altra in verticale. Per una corretta fruizione ruotate il libro ad ogni voltata di pagina seguendo la naturale direzione del testo, oppure - se preferite - spostate il vostro punto di vista muovendo voi stessi attorno al libro. Pronti?! Buon giro a tutti.  Cosimo

Gianni De Blasi -  Classe 1979. Ha frequentato studi legati al cinema e all'audiovisivoa corto e medio raggio. Attualmente dirige prevalemtemente videoclip e spot pubblicitari. Scrive filastre dal 2003 dopo essere riuscito a comprare una penna a Roma sulla Magliana.

Francesco Cuna – Classe 1978. Ha studiato grafica pubblicitaria e si è laureato in pittura. Pennelli, matite e computer continuano ad essere i suoi strumenti. Soffre di allucinazioni di natura ultraterrena alla sola vista di tavolini in stile retrò.




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