venerdì 14 dicembre 2012

LAMOLE DI LAMOLE



 “La Tenuta Lamole di Lamole ha una superficie complessiva di 141 ettari, fra bosco, vigneti e oliveti; di questi sono 50 gli ettari destinati alla produzione di uve, con vigneti situati a una altitudine compresa fra i 350 e i 550 metri, esposti prevalentemente a mezzogiorno, e collocati in alcuni fra i punti più interessanti del territorio lamolese. La densità di impianto varia dalle 3.350 piante/ha dei vecchi impianti alle 5.150 piante/ha dei nuovi, con forme di allevamento che spaziano dall'archetto chiantigiano al cordone speronato, con qualche residuo vigneto sperimentale ad alberello del Chianti. Massimo l'impegno in vigneto e cantina per esaltare nei vini le caratteristiche di queste uve, per cui una notevole attenzione è stata posta nei diversi punti critici. In particolare, per l'aspetto agronomico, si sta procedendo all'attenta impostazione e implementazione di tecniche colturali, quali:
- selezione attenta e pianificata dei cloni per i nuovi impianti
- ripristino dei vecchi terrazzamenti
- introduzione di nuovi sistemi di pacciamatura delle viti con galestro e alberese
- ricerca dell'equilibrio vegetativo della vite con particolare gestione della superficie fogliare
- modifica del sistema di potatura con diminuzione del numero di gemme a pianta
- operazioni di scacchiatura, defogliatura e sfemminellatura
- ricorso al diradamento dei grappoli solo in casi particolari
- diminuzioni delle rese a ettaro
- scelta ragionata dell'epoca vendemmiale in funzione della maturità tecnologica, fenolica e aromatica.
La cantina consente la funzionale vinificazione delle uve e l'ideale maturazione dei vini dei Chianti Classico base e riserva, del Lam'Oro e del Vinsanto, attraverso tecniche di lavorazione in grado di esaltare al massimo il potenziale fenolico e aromatico delle uve raccolte, con una serie di operazioni sia in fase di vinificazione che di elevazione in legno atte a mettere in evidenza tutta la naturalezza espressiva di questi vini. Un'attenzione privilegiata è quindi posta nei passaggi del processo produttivo come:
- selezione di lieviti specifici per il Sangiovese
- modifica della temperatura di fermentazione alcolica, con graduale aumento delle temperature di vinificazione
- riduzione del tempo di macerazione delle bucce
- riduzione della frequenza dei rimontaggi, perché una lunga macerazione del Sangiovese in presenza di alcol porta all'estrazione di tannini più ruvidi
- attento uso del legno (botti piccole, tonneaux, barrique) nel rispetto delle caratteristiche tipiche del vitigno.”

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