“E’ prima di tutto immersa nel primo Parco protetto
dell’Emilia Romagna, nel Parco Regionale Boschi di Carrega, a circa 15 km da Parma, quindi la
filosofia non poteva che essere eco. Studiata e progettata per essere in
perfetta armonia con l’ambiente, è stata realizzata seguendo le direttive
ecologiche più coerenti come il riscaldamento alimentato in tre diversi modi:
con pannelli solari termici, caldaia a legna, caldaia a condensazione. La
struttura è inoltre ricoperta da un cappotto di 10 cm, il tetto è coibentato
con lana di roccia e le enormi finestre sono ad elevata efficienza energetica,
per evitare qualsiasi tipo di dispersione del calore e dunque di spreco. Anche
l’illuminazione è ovviamente a risparmio energetico. Abbracciata da un bosco di
querce, faggi, castagni e rovere, anche i materiali utilizzati per l’arredo
sono il legno locale e la pietra dell’Alto Adige (quarzite argentata). Tutto è
studiato per creare continuità tra l’interno e l’esterno della casa come se le
stanze non avessero pareti e la casa diventasse il proseguimento naturale del
suo stesso territorio. La pietra è stata utilizzata sia per la pavimentazione
esterna che per il grande salone e cucina “open space” dove si svolgono corsi
di cucina rigorosamente naturale. Le ampie finestre sono prive di persiane e
tende per divenire cornici delle immagini suggestive che circondano la casa. La
giusta orientazione della struttura fa sì che la cucina di 80 metri quadrati
si affacci a sud est, ricevendo tutta la luce che il sole è in grado di offrire.
Da qui è inoltre possibile accedere al porticato abbarbicato su di una collina
che apre la vista a uno splendido skyline della città di Parma. Oltre alla
pietra, il materiale prevalente è il legno, in particolare quello di rovere
tipico del territorio. I mobili sono stati creati per la maggior parte dalle
mani esperte di Alessandro Mora - www.alessandromora.com - che ha realizzato
diverse opere utilizzando materiali di recupero. Un esempio? Mobili del bagno
creati con vecchie casse di vino, specchi incorniciati da persiane in disuso,
un tavolo da pranzo ricavato dalle assi dei ponteggi, un letto a baldacchino
realizzato con legni secchi trovati nel bosco. Tra le curiosità più originali
un’ampia libreria fatta di legno e lavagna, perché ogni giorno possa essere
personalizzato da una frase letta, un’idea passeggera e la voglia di comunicare
i propri pensieri (“deformazione professionale” della stessa proprietaria, non
a caso giornalista). Il marito Stefano Castelluccio, anch’egli appassionato del
bosco, ama fare lunghe passeggiate raccogliendo i frutti e le bacche per fare i
liquori locali come il Nocino o il Bargnolino.
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