Lunedì 21 gennaio 2013,
Devilissimo Lunedì e ImprovvisArt, in collaborazione con Kurumuny e B22,
organizzano a partire dalle 21.30, presso il Devil’s Cave di via Palumbo a
Lecce, il torneo di scopone scientifico con “Le Salentine”, le nuove carte da
gioco che raccontano storie, personaggi, riti e miti del Salento! L’iscrizione
al torneo è gratuita ed è necessario prenotare tramite facebook oppure contattando i numeri 328 8094514 oppure 392
8872550 (Devilissimo).
In occasione del torneo il
Devil’s Cave propone un menu ad hoc che prevede la combinazione di “stuzzicherie”
e gustosi panini accompagnati da fiumi di birra e vino... il tutto a prezzi
speciali!
«Il laboratorio creativo B22,
costituito da Francesco Cuna e Alessandro Sicuro in collaborazione con la casa
editrice Kurumuny, ha realizzato e promosso un inedito recupero figurativo, che
ha condotto a una rilettura iconografica delle tradizionali carte da gioco
napoletane. Un progetto stilisticamente genuino, che ricorda e riporta gli
elementi della cultura contadina sul tavolo della contemporaneità e in particolare
pone l’attenzione delle giovani generazioni attraverso l’antico e sempre vivo
gioco delle carte. I peculiari elementi decorativi de “Le salentine” riguardano
le brocche che sostituiscono le coppe, i lecci inseriti al posto dei bastoni,
le tarante con i denari e le zappe al pari delle spade. Per quanto riguarda le
figure dell’otto e del nove invece, i curatori del progetto B22, hanno ripreso
e rielaborato negli abiti delle donne i costumi tradizionali di Cutrofiano,
Calimera e Gallipoli mentre per quelli dell’uomo si sono rifatti
all’abbigliamento degli antichi abitanti di Martano, Gagliano del Capo e
Otranto; in tutti spiccano le minute ed eleganti rifiniture di fazzoletti
bianchi, corpetti di color cremisi, gonnelle scure, coppole, calzette e scarpe
con fibbie d’ottone. Nelle figure dei dieci vengono riproposte le immagini dei
santi più popolari come san Giuseppe, sant’Oronzo, san Martino e san Paolo.
Quest’accurato e brillante
intervento di sintesi figurativa, realizzato interamente a mano dopo una lunga serie
di bozzetti, interessa un vasto repertorio culturale illustrativo, dal quale
emerge un segno grafico agile e immediato che ben si attiene sia al valore
simbolico della tradizione, che alla fedeltà stilistica del mero oggetto
rappresentato come nei casi della zappa, della brocca con il simbolo del
galletto o del ferro di cavallo. Il rinnovamento dell’immagine, il dinamismo
pizzicato di alcune figure e l’attenzione per il dettaglio impresso in quei
simboli arcaici come quelli del Dio che danza nella Grotta dei Cervi a porto
Badisco, il volto barocco e antropomorfo del tre di lecci, la taranta o
l’uroboros, danno rilievo ed eloquio a un codificato linguaggio figurativo, che
lentamente è emerso dalle vicissitudini del tempo e della storia. Racchiuse sul
retro dal monocromatico e stilizzato soffitto a cassettoni della Cattedrale di
Otranto, le carte salentine si presentano come un piccolo teatrino tascabile,
dove in pochi centimetri plastificati sono racchiuse storie, personaggi e
territorio che a nostro piacimento potremo raccontare in qualsiasi momento».
(Giuseppe Arnesano sul Blog
“L’arte tra le righe” CoolClub.it).
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