“Come
il Barolo e il Barbaresco, il vino Roero è figlio del nebbiolo e porta il nome
della terra d’elezione. Un vino, dunque, nobilissimo: nel lignaggio e nel nome.
Con sette secoli di attestazioni storiche alle spalle (al 1303 risale la più
antica citazione roerina del nebbiolo), il Roero si propone, insieme
all’Arneis, come alfiere della viticoltura roerina. La d.o.c. “Roero” è del 1985. La vendemmia 2005 è stata la prima a
fregiarsi della DOCG. Finezza, eleganza e delicatezza: queste le caratteristiche
che le sabbiose terre del Roero donano ad un vino che si presenta da subito
interessante, ma con grandi e armonici bouquet da sviluppare con
l’invecchiamento. Il profumo è intenso, pulito, con note di ciliegia marasca,
ribes nero, mora e sensazioni retroolfattive di fieno e pepe. Il sapore è
caldo, asciutto, con nota vanigliata appena accennata; ricordo di tabacco e
cuoio. La sensazione tannica è in leggero esubero, con finale di marmellata di
lamponi.”
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