Fondata a Roma da Renato Fanucci
nel 1971 e attualmente guidata da Sergio Fanucci, la casa editrice ha esordito
nel campo della letteratura fantastica diventando ben presto un punto di
riferimento per la narrativa di genere, fantascienza, horror e fantasy. Nel
corso degli anni ha pubblicato autori classici come H.P. Lovecraft, Isaac
Asimov, Paul Anderson e Jack Vance, e nuovi maestri, tra cui Neil Gaiman,
Andreas Eschbach, K.W. Jeter, Octavia Butler, Iain M. Banks e Doris Lessing,
vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura nel 2007. Al centro di questo
panorama letterario si è posto indubbiamente Philip K. Dick, il cui successo è dimostrato
anche dalle numerose trasposizioni cinematografiche ispirate ai suoi romanzi,
da Blade Runner a Minority Report e Paycheck fino a Next, uscito in Italia nel
2008. L’opera di Philip K. Dick appartiene in esclusiva alla casa editrice e
all’autore è stata dedicata nel 2000 la Collezione Philip
K. Dick, rinnovata da una nuova veste grafica nel 2007 per commemorare i 25
anni dalla morte dell’autore.
Il progetto editoriale Fanucci ha
sempre cercato di eliminare pregiudizi e confini, dimostrando con alcune
collane come il genere avesse ormai contaminato il mainstream creando veri e
propri “ibridi letterari” come Sergio Fanucci ama chiamarli. In questi anni il
cinema e la stessa letteratura hanno saccheggiato, manipolato e sfruttato le
grandi idee prodotte da una narrativa a volte mediocre ma sempre geniale e
fulminante, vero e proprio laboratorio di scrittura e ricerca. Nello stesso
periodo la casa editrice ha portato avanti un progetto fatto di nuove proposte
e di riscoperta o rilancio di autori classici, con l’obiettivo di soddisfare i
lettori più attenti e di conquistarne di nuovi. Nel corso degli anni Fanucci
Editore ha sviluppato e ampliato l'iniziale orientamento fino ad arrivare a un
concetto di “letteratura dell'immaginario”, che muove dalla tradizione del
fantastico e dei generi per giungere a un'idea di romanzo come fabbrica e
laboratorio permanente di storie e di idee, in cui si sperimentano visioni, si
prefigura il possibile, si scandaglia il passato, si legge il presente. Per anni
la letteratura di genere è stata confinata in collane ben distinte dalla
letteratura mainstream e considerata, spesso a torto, come letteratura di serie
B. E nel processo di continuo ragionare sui libri e sugli autori da pubblicare,
l’editore fa oggi un passo in avanti decisivo e sostanziale: racchiudere in un
unico contenitore le collane di genere e mainstream già esistenti nel catalogo.
Per citare David Cronenberg, “la
letteratura non è divisibile in generi o mainstream, esistono solo romanzi
belli o brutti e io la vivo come un grande oceano dove non resta che tuffarmici
dentro”
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