“Aimo Moroni nasce a Pescia, in Toscana nel 1934. Alla fine
della guerra, nel 1946, viene a Milano. Nel 1955 con l’aiuto della mamma
Nunzia, cuoca, prende in gestione la cucina di un ristorante in via Copernico.
Nel 1957 Nadia, amica d’infanzia e vicina di casa, viene a Milano e qui rimarrà
per sempre, a fianco di Aimo, moglie, compagna di vita e di lavoro. Nel 1962 si
mettono in proprio e aprono un locale interamente gestito da loro in via
Montecuccoli, dove tuttora ha sede il Luogo. E’ una semplice trattoria, nella
quale Aimo e Nadia costruiranno il loro progetto.
Durante i primi anni propongono alla loro clientela una
cucina legata alla comune terra di origine, la Toscana, di cui conoscono
storia, tradizioni, prodotti, e dalla quale provengono molte materie prime che
utilizzano; allo stesso tempo iniziano a conoscere cibi provenienti da altre
regioni con i quali sperimentano nuovi piatti e abbinamenti. Sono anni
faticosi, di grande lavoro, nella ricerca di una propria via per esaltare quei
prodotti che vanno mano a mano scoprendo e trovare un proprio modo di dare
valore al ricco patrimonio enogastronomico nazionale, in quegli anni
considerato lontano dalla cucina “alta”, di impostazione prettamente francese.
Un percorso che comincia a definirsi a partire dalla fine degli anni Settanta,
quando anche la stampa, insieme alla nascente critica gastronomica italiana,
scopre questa semplice trattoria che, scrivono, “ha fatto la grande
rivoluzione”: ottime materie prime, grande rispetto dei sapori originari, una
cucina che ha come elemento centrale la bontà degli ingredienti proposti in
modo non tradizionale, ma nel rispetto di quella qualità che si esprime
attraverso la loro storia, la provenienza geografica, la sapienza e cura nel
produrli, fino a lasciar emergere tutta quella ricchezza non evidente che quei
buoni cibi possono raccontare. Gli anni Ottanta sono di grande fermento: viene
approfondito tutto il lavoro degli anni precedenti, si affina il loro stile di
cucina giungono primi importanti riconoscimenti dalla stampa. Contestualmente
il locale viene rinnovato più volte, per offrire un’ospitalità in uno spazio
coerente con la proposta gastronomica. Gli anni Novanta vedono la
partecipazione della figlia Stefania all’attività di famiglia, con iniziative
che consento di diffondere la conoscenza di questa cucina in Italia e
all’estero. Aimo e Nadia vengono riconosciuti internazionalmente come coloro
che hanno saputo trovare il modo di interpretare e riproporre in veste
innovativa la ricca cultura gastronomica italiana. In questi stessi anni si
avvia la collaborazione con l’amico, oltre che l’artista e scienziato Paolo
Ferrari e il Centro Studi Assenza da lui diretto, da cui nasce il progetto del
Luogo tuttora in progress. Il nuovo Millennio si apre all’insegna del passaggio
anche per la nostra storica insegna per merito di giovani motivati
professionisti che iniziano a collaborare con noi divenendo nel volgere di
qualche anno le persone insieme alle quali costruire il presente e futuro di
questa storica insegna. Fabio Pisani e Alessandro Negrini in cucina, Nicola
Dell’Agnolo in sala e Federico Graziani, oggi nostro consulente per la
selezione dei vini insieme a Nicola, con Stefania e Aimo, sono oggi l’anima e
il cuore del Luogo di Aimo e Nadia.”
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